La classe è la nostra casa (prima parte)
Come renderla un ambiente accogliente e sicuro?
La classe è la “casa” in cui abitiamo con i nostri alunni per tante ore durante la giornata. Va da sé che, trascorrendo molto tempo all’interno di questo spazio, abbiamo la necessità di renderlo il più possibile accogliente e sicuro. Sappiamo che molto spesso si tratta di uno spazio angusto o non sufficiente ad accogliere degnamente classi quasi sempre troppo numerose, dunque, poiché con questi spazi ce la dobbiamo vedere, sarà utile attivare strategie affinché risultino più confortevoli possibile. Naturalmente l’era Covid ha cambiato molte prospettive costringendoci a rimodulare parecchie abitudini, iniziamo con alcuni semplici accorgimenti:
AERAZIONE: cambiare l’aria in classe è un’operazione indispensabile sempre, e non solo perché c’è il Covid. 22 - 24 - 27 persone che respirano contemporaneamente per molte ore saturano l’ambiente, la ventilazione e i ricambi d’aria diventano irrinunciabili se vogliamo che il microclima ne tragga vantaggio, riducendo le percentuali di CO2 e di umidità evitando i mal di testa e i cali di concentrazione. Sarà sufficiente tenere aperte tutte le finestre per 3/4 minuti durante l’intervallo, in modo che nell’ambiente si crei “corrente d’aria”, alternando le finestre in modo che i bambini non ne vengano investiti oppure, laddove possibile, accompagnandoli in cortile per correre un po’. Durante la mattinata sarà utile mantenere aperta la finestra in modo che un refolo si intrufoli costantemente nell’ambiente. Io lo faccio tutto l’anno, inverno compreso, Covid o non Covid. Un altro semplice accorgimento è quello di lasciare aperta la porta della classe: potrà essere uno stimolo per i bambini a mantenere il tono di voce basso.
CORTILE: chi ha a disposizione un cortile alberato può ritenersi fortunato. L’intervallo trascorso all’esterno porta innumerevoli benefici: in primis le stimolazioni di un ambiente diverso dalla classe: nuovi colori, profumi, suoni. In secondo luogo, dà la possibilità di correre, di sgranchirsi le gambe, di alzare il tono di voce, di giocare insieme. Sì, perché, nella mia esperienza, oltre alle attività in gruppo svolte in classe, per fare “squadra”, per creare il gruppo serve divertirsi insieme. Il gioco libero rappresenta un momento magico. I miei alunni di terza hanno “giocato” al neolitico per due mesi consecutivi, mentre li osservavo pensavo che, a loro insaputa, stavano realizzando un bel compito di realtà. Ora, se non avete un cortile alberato ma asfaltato, sarà necessario attivare giochi più strutturati, tipo palla sotto il ponte, palla prigioniera, topo topolino, il direttore d’orchestra ecc.
Se volete qualche indicazione in più potete trovarne qui.
Se non avete un cortile, ricordatevi di far muovere spesso gli alunni anche durante le attività. Fateli alzare dal banco e, se si può, mettete alla LIM una bella coreografia e fateli ballare. Se lo spazio non lo permette, guidateli in esercizi sul posto per sgranchire dita mani, collo, gambe, braccia. Fate le facce con loro e giocate a ridere per finta, vedrete, sarà esilarante. Rilasserete i muscoli facciali e scaricherete tutta la tensione. Pronti per una nuova attività!
Al prossimo appuntamento, dove parleremo di disposizione banchi, arredi, pulizia e ordine degli spazi!
SFOGLIA TUTTI I TESTI DEDICATI ALLA SCUOLA PRIMARIA PER RIPASSARE, CONSOLIDARE E POTENZIARE GLI APPRENDIMENTI!
Flavia Franco
Insegnante di scuola primaria, tutor di scienze della formazione primaria, autrice di testi ministeriali e di narrativa, formatrice esperta di didattica della letto-scrittura, giornalista, blogger.