Ulisse: l’eroe del folle volo
Il viaggio di Ulisse come allegoria dell’esistenza
La Commedia è la narrazione del viaggio di Dante e, in modo allegorico, del cammino dell’umanità verso il Bene e la Perfezione. All’interno del grande affresco spicca, in modo straordinario, il viaggio di Ulisse, l’eroe del “folle volo”.
Ulisse è il personaggio leggendario che Dante incontra nel XXVI Canto dell’Inferno. Parla della sua Itaca, dell’amore per Penelope, per il suo vecchio padre e per il figlio Telemaco. Ma soprattutto racconta del desiderio di ripartire dalla sua terra natale per affrontare il mare e tentare nuove esperienze in territori mai attraversati.
vincer potero dentro a me l’ardore
ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto,
e de li vizi umani e del valore. (Inf., XXVI, 97-99)
Dante lo ammira per la sua tenacia e il suo ardore ascoltando l’esortazione rivolta ai marinai timorosi di fronte al pericolo.
«Considerate la vostra semenza:/ fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguire virtute e canoscenza». (Inf., XXVI, 118-120)
ULISSE: L’EROE DELLA CONOSCENZA
Il personaggio che incontriamo nell’Inferno dantesco non è più il protagonista dell’Odissea, l’Ulisse che torna a Itaca, e ai suoi affetti, ma l’uomo che da Itaca vuole ripartire per tentare nuove scoperte. È affascinante la modernità e l’attualità di Dante che proietta in questo viaggio, oltre le colonne d’Ercole, il valore della conoscenza. Dante non giudica l’eroe greco temerario, gli affida il messaggio di una vita che vale se spesa per il sapere, la verità, il coraggio.
Ulisse rappresenta il simbolo dell’amore per la conoscenza, l’eroe che per il desiderio di sapere non ha esitato a spingersi oltre i limiti che nessun uomo aveva mai tentato di superare. Il suo viaggio terminerà tragicamente perché lui e i suoi compagni moriranno in fondo al mare a causa della tempesta. Dante scrive di un “folle volo” perché Ulisse, superando lo Stretto di Gibilterra, ha varcato il limite posto da Dio alle conoscenze umane ed è stato giustamente punito. Resta la memoria di un’impresa mai tentata prima in nome della volontà di scoperta, con l’animo pieno di audacia. Così le parole di Ulisse manifestano il sentimento di Dante che riconosce il valore della grande missione di Ulisse e proietta la sua impresa nell’orizzonte della sua vita.
IL VIAGGIO COME ALLEGORIA
Il viaggio è quindi allegoria dell’esistenza, ma anche dell’esilio, e rappresenta la condizione dell’uomo politico lontano dalla sua città. Immagine universale dell’uomo lontano dalla sua vera patria e lontano dalla Felicità del Bene ultimo. Il viaggio nei tre Regni dell’oltretomba è la rappresentazione dell’arduo cammino per trovare la “diritta via” la quale, smarrita nella “selva oscura”, può essere raggiunta attraverso la ragione e la fede. Una rigenerazione che, simbolicamente, non riguarda solo l’uomo Dante, ma l’umanità intera. Il poeta è il protagonista e il testimone di un destino di riscatto che la Commedia rivela possibile e sublime.
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Mirella Mazzarini
Presidente dell'Unicef Marche ed ex dirigente scolastica. Da anni è impegnata nel campo del volontariato e della pedagogia.