Tempo di valutazione, tempo di fatica
In questi giorni siamo alle prese con le valutazioni del primo quadrimestre. Un momento che si ripete due volte l’anno ma che per le maestre continua a connotarsi come un tempo di fatica, di confronti continui, di dubbi, di frustrazione.
È uno stato d’animo comune, che investe tutte le latitudini. Grazie all’attività di formazione che svolgo per il gruppo Raffaello incontro centinaia di insegnanti in giro per l’Italia e per ognuna di loro la domanda è sempre la stessa:
Come si fa a comprimere un bambino dentro ad un numero?
Mai come oggi l’interrogativo si pone con grande forza. Chissà perché ci viene facile pensare che i bambini di un tempo fossero più “simili” tra di loro. Forse era effettivamente così, le realtà di vita si assomigliavano di più e, forse, anche le famiglie trasmettevano regole più simili a bambini che a scuola mantenevano atteggiamenti più “omologati”. Non con questo che valutare fosse semplice, poiché non lo è mai.
Ma oggi la situazione si presenta di una complessità enorme: bambini tutti diversi, stili educativi diversi, modalità di apprendimento diverse, progressi diversi, famiglie diverse, stimoli diversi, provenienze culturali diverse...
E quindi?
Uno degli strumenti che utilizzo da sempre nella mia didattica è l’AUTOVALUTAZIONE. Un percorso che porta grandi vantaggi. Mediante l’autovalutazione il bambino prende consapevolezza del proprio apprendimento, fa il consuntivo dei progressi , ne diventa orgoglioso e, rafforzando l’autostima, accresce la motivazione, il motore di tutti i progressi a scuola e non solo. Se si manifestano dei punti di debolezza, ne prende coscienza e si predispone a superarli.
È stato bello trasferire questa scelta didattica nel sussidiario dei linguaggi IL CERCHIO DEI LETTORI di cui sono autrice.
Le occasioni legate all’AUTOVALUTAZIONE sono molteplici. Qui trovate alcuni esempi:
Presenti anche nel percorso della GRAMMATICA RAF
Inoltre, per discutere di VALUTAZIONE E VOTI con gli alunni, può essere utile attivare il POTERE DEL CERCHIO, una metodologia che nel testo viene guidata passo passo.
TEMA DI DISCUSSIONE. Prova di lettura ad alta voce.
SITUAZIONE: D. è stato bravo ma, rispetto alla solita lettura fluente, si è inciampato più volte e ha anche confuso qualche parola. Riceve come valutazione un 8.
S. è una bambina non italofona. Ha imparato a leggere al’inizio di terza. La sua lettura migliora ogni giorno. Riceve come valutazione un 8.
D. piange, S. ha un sorriso luminoso.
Dove sta il problema? Non hanno avuto entrambi la stessa valutazione?
CONSIDERAZIONI che si possono fare con i bambini al termine del confronto:
”Il voto è un numero che non vuol dire nulla. E’ soggettivo, infatti S. ride e D. piange. Inoltre dipende da molti fattori. Ad esempio ci sono insegnanti che non danno 10 perché ritengono che sia troppo e quindi al massimo danno 8 o 9. Per questi insegnanti un 8 o un 9 vuole dire 10. Se un bambino passa da una maestra che per un compito esatto o per un’interrogazione ottima dà 10 a un’altra ( o a un professore) che al massimo dà 8 vuol dire forse che il bambino è diventato meno bravo? O semplicemente è cambiato il punto di vista? Ci sono bambini che faticano tantissimo e quindi un piccolo progresso va tantissimo premiato. Ci sono bambini cui riesce tutto facile quindi da questi le maestre a volte pretendono di più.
Quindi…
Non bisogna dare troppa importanza al voto poiché dipende da moltissimi fattori. La cosa che conta è studiare, impegnarsi facendo del proprio meglio per migliorare se stessi e le proprie conoscenze. PER DIVENTARE PERSONE MIGLIORI. E pazienza se qualche volta i voti si abbassano! Non siamo robot , a volte siamo stanchi, a volte distratti, a volte semplicemente attraversiamo un periodo faticoso e dobbiamo perdonarci.
C’è tutto il tempo per riprendere a volare …
Scopri la forza dell’autovalutazione nel nuovo Sussidiario Il Cerchio dei Lettori