"Se ascolto dimentico, se guardo capisco e se faccio imparo"
Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla primaria è una fase molto delicata e non sempre semplice; la reazione al cambiamento è spesso molto differente da bambino a bambino.
Per affrontare i primi giorni di scuola, ma anche per accompagnare lo studio durante l’anno, una delle scelte giuste da fare è sicuramente adottare nuovi stimoli per supportare l’apprendimento.
Ad esempio, cantare insieme permette ai bambini di imparare divertendosi; grazie alla musica si accende la motivazione: gli stimoli musicali e motori stuzzicano la fantasia di ciascun bambino, suscitando curiosità e voglia di imparare cose nuove che, grazie anche alle canzoni, possono essere apprese con maggior facilità e memorizzate meglio.
Le insegnanti hanno a disposizione diversi strumenti utili a motivare un bambino, come le filastrocche per insegnare l’alfabeto e i numeri, le favole, le poesie e le immagini che, se accompagnate da musica e movimento, diventano estremamente più divertenti ed efficaci.
Quali sono quindi i benefici principali?
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Le canzoni, le filastrocche e le storie in rima
La musica promuove lo sviluppo di competenze trasversali e aiuta a sviluppare capacità corporee, motorie, percettive e sensoriali.
È il linguaggio ideale per svolgere attività in comune e per realizzare forme di socializzazione; può essere veicolo di trasmissione di informazioni e messaggi e diventare strumento di tolleranza e comprensione reciproca.
Certamente uno degli strumenti di inclusione più potenti.
Grazie alla musica è possibile sviluppare anche competenze cognitive e potenziare la capacità di memorizzazione: attraverso semplici filastrocche musicali si aiuta i bambini a memorizzare le fasi del giorno, concetti difficili come dentro e fuori, davanti e dietro oppure ancora nozioni come le vocali, i numeri, o le figure geometriche; se questo non bastasse ricordo anche che in situazioni complesse e di stress emotivo la musica tranquillizza i bambini e ha un effetto benefico e rilassante che predispone all’apprendimento e allo svolgimento attivo delle attività scolastiche.
Imparare filastrocche e storie in rima permette inoltre di esercitare la memoria e tenerla in allenamento, si gioca con le parole, con il ritmo e con la musicalità del linguaggio.
Infine completare le rime facilita anche l’apprendimento di nuove parole, così da arricchire il proprio lessico sempre convinti che a scuola, così come nella vita, “chi conosce più parole, vince”.
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Il ballo collettivo
Sottovalutare l’importanza del movimento corporeo è un errore che fanno molte insegnanti. Dopo uno sguardo attento si notano però alunni sempre più impacciati nei movimenti, incapaci di correre, saltare in modo coordinato e persino di fare le capriole.
Perché sarebbe bene invece dare più spazio nella didattica al movimento corporeo?
Il ballo o, volendo usare un linguaggio più tecnico, le attività neuromotorie musicali, sono uno strumento molto efficace perché riescono a conciliare lo sviluppo motorio con quello espressivo e comunicativo.
Grazie ai balli collettivi è più facile aggregare e formare il gruppo, stimolando la capacità di attenzione e di rispetto nei confronti degli altri.
Muoversi a tempo di musica è un’attività altamente inclusiva che, oltre ad essere divertente, stimola la creatività, la memoria e permette di sviluppare l’ascolto, il senso del ritmo e di accrescere la propria autostima.
D’altronde anche Marcel Proust sosteneva che
“La musica è forse l’unico esempio di quello che avrebbe potuto essere- se non ci fosse stata l’invenzione del linguaggio, la formazione delle parole, l’analisi delle idee- la comunicazione delle anime”
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Il gioco e le attività neuromotorie
Intendiamo qui il gioco non come semplice passatempo ma come un’attività formativa.
È risaputo che attraverso il gioco e le attività neuromotorie i bambini sono stimolati a esplorare con il corpo; la regola di “imparare facendo” era sostenuta persino da Confucio che in una famosa massima aveva sottolineato: “se ascolto dimentico, se guardo capisco e se faccio imparo”.
L’esperienza sonora si salda strettamente con la motricità; i movimenti semplici abbinati alle canzoni permettono di memorizzare in modo ludico i concetti espressi, che in questo modo vengono fissati più rapidamente e contribuiscono ad affinare le abilità neuromotorie.
Don Milani, Maria Montessori e Gianni Rodari insieme a molti altri esperti del passato, sostenevano che il gioco è la prima attività didattica, che “se giocando si impara, giocando bene si impara meglio”.