All’Ermitage per ammirare Raffaello
Un viaggio che preveda la visita del Museo Ermitage di San Pietroburgo rappresenta senz’altro un’esperienza da vivere, indimenticabile e unica.
In questo Museo, tra i più importanti del mondo, quali opere di Raffaello sono conservate?
La domanda scaturisce dall’attenzione che le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Raffaello hanno suscitato a riguardo del divin pittore, le quali, inaspettatamente, hanno dovuto operare trasformazioni per le iniziative programmate e le date degli eventi a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.
Così, accanto alle mostre incentrate sugli aspetti peculiari dell’opera di Raffaello, tra cui Raffaello 1520-1483, a Roma, presso le Scuderie del Quirinale, molto spazio ha avuto la possibilità di effettuare visite guidate on line, ideate per permettere l’accesso da remoto nei musei di tutto il mondo.
Restando a casa, nella dimensione virtuale abbiamo potuto viaggiare in Italia, in Francia, negli Stati Uniti d’America, solo per fare degli esempi.
La visita, in Russia, all’Ermitage, quali opere di Raffaello offre all’ammirazione del visitatore che vuole continuare a conoscere il grande artista?
Scalone d'onore della Galleria Superiore, Palazzo d'Inverno - San Pietroburgo, Museo Statale dell'Ermitage
All’Ermitage, nella “Stanza di Raffaello” sono esposti due capolavori: la “Madonna Conestabile” (1504 circa) e la “Sacra Famiglia con San Giuseppe imberbe” (1505-1506).
La Madonna Conestabile è un dipinto a olio su tavola trasportata su tela di Raffaello Sanzio, databile al 1504 circa e conservata nel Museo dell'Ermitage a San Pietroburgo.
Il dipinto, uno dei più famosi di Raffaello, è un piccolo tondo, un’eccellenza dell’Ermitage, acquistato nel 1871 dallo zar Alessandro II di Russia, per farne dono alla moglie Maria Alexandrovna.
Appartenuto ai conti Conestabile di Perugia, è universalmente conosciuto come “Madonna Conestabile” anziché “Madonna con il libro” suo nome originario.
I colori degli abiti dei personaggi sacri seguono la tradizione che indica la veste rossa di Maria come colore della passione e il mantello blu come ricordo della Chiesa universale. Il libro rappresenta certamente il riferimento alle Sacre Scritture e alla vita del Bambino, Cristo Gesù.
I Conestabile avevano cercato le condizioni perché “La Madonna con il libro” restasse a Perugia o almeno in Italia ma la difficile situazione di riferimento familiare e municipale non permise di realizzare tale volontà. In Russia l’opera fu restaurata e trasferita dal supporto in tavola lignea alla tela. La fama di questo gioiello, il riconoscimento del suo valore, sono attestati dalla realizzazione di un gran numero di stampe e di incisioni tratte dal dipinto originale e conservate negli archivi di antiche famiglie umbre e italiane.
La Sacra Famiglia con San Giuseppe imberbe è un dipinto a olio su tavola (74x57 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1506 circa e conservato nell'Ermitage di San Pietroburgo.
Il dipinto è un capolavoro del Rinascimento italiano del quale lo scrittore francese Honoré de Balzac ha scritto: “Ogni figura è un mondo, un ritratto il cui modello apparve in una visione sublime, intriso di luce, designato da una voce interiore, tracciato da un dito celeste” (1832). Secondo lo stile di Raffaello, presenta un perfetto equilibrio di forme, proporzioni, colori. Dipinto, poco dopo l’arrivo del grande urbinate a Firenze, si lascia ammirare per l’armonia dei gesti e degli sguardi nel gruppo familiare, per lo sfondo dominato da una struttura architettonica imponente. San Giuseppe, probabilmente è voluto imberbe per rappresentare la fisionomia del committente, mentre la Madonna è una figura assolutamente classica, rappresentata con il Bambino in grembo mentre medita il suo destino. La tavola si trova in Russia dal 1772, quando venne acquistata da Caterina II nel blocco di una celebre collezione francese, primo nucleo delle opere dell’Ermitage.
Le Logge di Raffaello, Palazzo Apostolico, Città del Vaticano
Oltre i due capolavori citati, all’Ermitage non si può tralasciare di vedere Le logge di Raffaello, proprio quelle Logge del Palazzo Apostolica di Roma, una visione inaspettata e straordinaria.
Decorazione a Grottesche
Fu Caterina I, imperatrice di tutte le Russie, intelligente, colta, appassionata e grande protettrice delle arti, a volere, per il suo museo, la realizzazione a grandezza naturale delle Logge affrescate da Raffaello nel Palazzo Apostolico, a Roma. L’opera fu commissionata nel 1778 e nel 1787 le copie furono pronte per essere trasportate a San Pietroburgo, nel Palazzo d’inverno del museo dell’Ermitage.
Le Logge di Raffaello costituiscono l’esempio massimo di decorazione a grottesche. Nel 1509, arrivato a Roma, chiamato dal papa Giulio II, Raffaello ebbe modo di scoprire la Domus Aurea (chiamata “grotta”) e insieme ai giovani artisti da cui era attorniato, si calò nella Domus Aurea per studiarla e poter riprodurre le decorazioni, le grottesche appunto, testimonianza dello splendore della Roma antica.
Secondo Antonio Paolucci, storico dell'arte e già direttore dei Musei Vaticani, «Raffaello è senza dubbio il più grande pittore del secondo millennio, e la Loggia è la sua più importante eredità».