Compiti per le vacanze: sì o no?
Ogni anno la fatidica domanda
Chi come me insegna da molti anni sa quanto sia importante che le bambine e i bambini mantengano un minimo di esercizio durante l’estate.
Le motivazioni sono diverse.
La prima è che un piccolo “compito” da portare a termine in autonomia, in un tempo lungo come lo sono i tre mesi in cui i bambini rimangono a casa da scuola, può rappresentare l’avvio al rispetto di un impegno assunto, un modo per imparare a portarlo a termine con serietà e responsabilità.
La seconda è che il rientro a settembre è sempre un momento difficile per il recupero delle competenze acquisite nel corso dell’anno precedente.
Le maestre sanno bene quanto i bambini, durante l’estate, facciano rapidamente tabula rasa di quello che hanno imparato. E questo, se da un lato può sembrare giusto perché permette loro di staccare, rigenerando mente e cervello, dall’altro costringe ad impiegare più tempo al rientro dalle vacanze per riconquistare il pregresso e potersi dedicare ai nuovi apprendimenti. Un piccolo impegno durante l’estate consente di rimanere “nella disciplina”, agevolando il “riaggancio” delle conoscenze precedenti.
La terza è che i bambini di oggi sono ignare vittime della tecnologia.
Qualche esercizio da fare su un opuscolo oppure su un quaderno può fornire un’occasione per consolidare un apprendimento, risultando una valida alternativa in grado di ridurre il tempo dedicato agli smartphone, ai tablet, alle Play Station, ai giochi online…
Naturalmente i compiti assegnati dovranno avere una dimensione “di buon senso” e andranno corretti. Altrimenti perderanno il loro valore. Ci sono molti modi per farlo. Veloci e interattivi.
Ma di questo riparleremo a settembre!
Passiamo ora ai compiti di lettura, che per me restano imprescindibili. Personalmente assegno tre libri (a scelta libera, grandi, medi, piccoli, spessi, sottili, poesie, fumetti, non importa) che dovranno portare con sé la prima settimana di scuola e commentare con la classe.
Altre attività da assegnare potrebbero essere di ordine più pratico come scrivere ricette “speciali” di cibi che hanno assaggiato oppure creare la guida degli itinerari percorsi, costruire la “scatola dell’estate” inserendo i ricordi più belli e significativi dei giorni trascorsi, non solo in vacanza, scattare qualche foto bellissima e utilizzarla come stimolo per raccontare, fare almeno cinque disegni liberi, farsi portare a visitare un museo recuperando i dépliant e tutte le informazioni possibili …
Spieghiamo ai genitori che devono insegnare ai figli l’autonomia condendola con un po’ di rigore. Senza vessarli ma aiutandoli a programmare le attività. C’è tutto il tempo: da metà giugno a metà settembre.
Fin dai tempi antichi, e per tempi antichi mi riferisco a quando io andavo a scuola, sono esistiti i compiti delle vacanze. Sono sicura che possono farcela anche i bambini e le bambine di oggi.
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Flavia Franco
Insegnante di scuola primaria, tutor di scienze della formazione primaria, autrice di testi ministeriali e di narrativa, formatrice esperta di didattica della letto-scrittura, giornalista, blogger.